l'utopia realizzata
Abolire
la mano d’opera per togliere istituzionalmente la vita ad altri
significa fare a meno sia dei boia che degli eserciti, rinunciando
perciò alle due forme di barbarie più degradanti mai create dalla
specie umana: la
pena di morte e la guerra. Queste due straordinarie scelte fanno del
piccolo Costarica un grande modello di riferimento sociale, culturale e
politico da seguire, almeno per tutti quei Paesi che vengono definiti o
amano autodefinirsi democratici e civili. Gli
scritti di Zingonia Zingone affondano le radici nel paese che le ha
dato i natali, il Costarica, da cui probabilmente si riflette anche
l’essenza poetica dell’autrice. Le parole di Zingonia sanno essere al
contempo delicate e potenti, consolatrici e struggenti, leggere ma
profonde, rivelatrici eppure misteriose. Nell’assenza di volgarità, di
conflitto, di quella rabbia fratricida che soprattutto in questi tempi
tormentati abita sia dentro che fuori di noi, si rivela la vera natura
delle poesie di Zingonia, così simile alla medesima natura del paese che
le ha insegnato la bellezza, la giustizia e il rispetto che fanno della
sua stessa parola poetica un’utopia da realizzarsi in ogni istante della
sua vita.
Appuntamento a Roma per giovedì 23 maggio, alle 19,30 presso l'Istituto Cervantes di Piazza Navona 91, al recital in lingua spagnola di Zingonia Zingone, con interazioni musicali dal vivo a cura di Marco Cinque (fiati etnici) e Pino Pecorelli (percussioni etniche).
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