Queste sono le parole di Ray
"Orso-che-corre" Allen, per ricordarlo nel 15° anniversario della sua uccisione
tramite iniezione letale, avvenuta il 17 gennaio 2006, giorno in cui aveva compiuto 76 anni, dopo averne passati 30 in un piccolo buco di un metro e mezzo per tre, nel
braccio della morte californiano di San Quentin. Orso-che-corre era affetto da un diabete che lo aveva reso quasi cieco e lo costringeva a deambulare su una sedia a rotelle, che non entrava nell'angusta camera della morte, così i secondini sono stati costretti ad alzarlo di peso per farlo passare nella porticina dell'ex camera a gas. Inoltre, in carcere era stato colpito da due infarti, l'ultimo appena tre mesi prima dell'esecuzione. Lo hanno curato come mai avrebbero fatto se fosse stato un uomo libero, perchè forse volevano avere loro tutto l'onore. Dall'istante in cui gli è stato iniettato il liquido velenoso, il suo cuore ha continuato a battere per 15 minuti. Le sue ultime parole sono state "Ho-ka-ha", che nella sua lingua Cherokee significano: "oggi è un buon giorno per morire".
Ray "Running Bear" Allen, dal braccio della morte di San Quentin, California...
Sono
nato nel 1930, il mio nome indiano è Ya-nu
a-di-si,
che significa Orso-che-corre. Sono per metà Cherokee da parte di mia
madre e per metà Choctaw da parte di mio padre. Vorrei condurvi
sulla strada che ho percorso quando ero un giovane ragazzo, cresciuto
nella terra dell’uomo bianco, in Oklahoma.
Eravamo
molto poveri, come la maggior parte della gente di allora. La cosa
che ricorderò per sempre, è l’amore e la comprensione che avevano
per noi bambini la nostra piccola madre e il nostro fierissimo padre.
A me e a mio fratello furono insegnate molte cose, come pescare e
cacciare, oppure come curare le ossa rotte e i morsi di serpente. Ci
fu insegnato quali piante prendere per poterle mangiare e anche quali
potevamo usare per curarti quando eri ammalato. Molte di queste cose
ci furono insegnate dai membri della nostra tribù. Certo, ho avuto
una vita molto dura allora, ma per merito dei miei genitori la mia
infanzia è stata molto felice.
Ma
voglio parlarvi di dove vivo adesso: mi trovo nel braccio della
morte, qui, nella prigione di San Quentin, in California, da ormai 25
inverni. Fino ad oggi ho ricevuto tre date di esecuzione, ma ogni
volta, all’ultimo minuto, il “Nonno” (il Grande Spirito) si è
fatto avanti e non ha permesso allo Stato di prendersi la mia vita.
Quando loro parlano della “giustizia uguale per tutti”, il
vecchio Orso-che-corre
non sorride di queste parole prive di significato. Al momento, sono
in appello presso la Corte federale e sto cercando di ottenere un
nuovo processo, per dimostrare finalmente che non sono in alcun modo
colpevole del crimine per cui vogliono togliermi la vita. Ma, nel
caso le cose dovessero andar male e la mia vita dovesse essere presa
dallo Stato della California, non siatene tristi, cari amici. Molti
uomini e donne sono già stati sentenziati per crimini che non hanno
mai commesso. Il vecchio Orso-che-corre non sarà il primo, e dal
modo in cui stanno andando le cose sono convinto che sarò lontano
dall’essere l’ultimo.
Ora,
vorrei ringraziare di cuore il mio meraviglioso fratello adottivo,
Marco Cinque; il nome indiano che gli ho dato è “U-wo-li
gi-ga-ge”,
che significa “Aquila Rossa”. E grazie anche alla sua amorevole
moglie Lina “Summer Sun” e a suo figlio Stefano “Little
Warrior”, per il modo in cui amano questo vecchio Orso. Un grande
“WA-DO” (grazie dal centro del cuore), a un altro meraviglioso
fratello adottivo: Maurizio “Drum Dancer” Carbone, che assieme a
Marco “Red Eagle” portano Orso-che-corre a spasso per l’Italia,
per farlo conoscere a tante persone, soprattutto a quei dolcissimi
bambini delle vostre scuole. Senza il loro amore e sostegno questo
tepee
di cemento non avrebbe lo splendore che ha.
Fratelli e sorelle, io prego il "Nonno" di
infondere saggezza in tutti quelli che stanno ascoltando queste
parole. Ho paura che il mio tempo sulla Madre Terra sarà breve
ormai, ma prego che non sia così. Vorrei potervi stringere le mani
prima di andare dal "Nonno" però, in caso contrario, vi
aspetterò un giorno nel mio bel tee-pee rosso in mezzo alla grande
prateria, lassù, nei Celesti Pascoli.
Conosco così tante
persone nel vostro paese che, purtroppo, ho potuto vedere solo nelle
fotografie che mi hanno mandato; ma ogni volta che mi siedo nella mia
cella buia penso di essere molto fortunato ad avere degli amici che
mi stanno dando supporto come una vera famiglia. Hanno fatto così
tanto per me, tenendo vivo il mio spirito con i loro segnali di fumo
gentili e pieni di amore.
Camminiamo sulla Madre Terra per un breve tempo, ma se proprio dovessi andare dal "Nonno" prima d'incontrarvi, allora ricordatemi come un uomo semplice ingiustamente condannato per un crimine che non ha mai commesso. Ho sempre cercato di vivere una vita onesta. Certo, talvolta non mi è riuscito.
Dal buio di questa cella, sento il vostro spirito e il vostro amore mentre ascoltate le mie parole e vi dico che nessuno ha degli amici come li ho io; così, auguro che tutti i vostri sogni si possano trasformare in realtà.
Camminiamo sulla Madre Terra per un breve tempo, ma se proprio dovessi andare dal "Nonno" prima d'incontrarvi, allora ricordatemi come un uomo semplice ingiustamente condannato per un crimine che non ha mai commesso. Ho sempre cercato di vivere una vita onesta. Certo, talvolta non mi è riuscito.
Dal buio di questa cella, sento il vostro spirito e il vostro amore mentre ascoltate le mie parole e vi dico che nessuno ha degli amici come li ho io; così, auguro che tutti i vostri sogni si possano trasformare in realtà.
Possa il Sole portarvi nuova energia durante il giorno e
la Luna ristorarvi dolcemente in ogni notte. Possa la pioggia lavare
via le vostre preoccupazioni e la brezza soffice inebriare di forza i
vostri corpi. Possano i vostri sogni galoppare tra le nuvole e i
vostri pensieri inseguirsi tra le Stelle e possiate ogni giorno, per
tutti i giorni della vostra vita, camminare liberi nella bellezza di
questo mondo.
Ma voglio lasciarvi con queste parole: “Vogliate bene
alle vostre famiglie con tutto il cuore. Vogliate bene ai vostri
compagni e compagne più che potete. Vogliate bene ai bambini e non
smettete mai d'insegnar loro cos'è l'amore”.
vostro
Orso-che-corre
§§§
L'ultima poesia scritta da Orso-che-corre:
SONO QUI
Non stare a piangere sulla mia cenere.
Per mio fratello ucciso
Orso-che-corre
§§§
L'ultima poesia scritta da Orso-che-corre:
SONO QUI
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