RiEvoluzione Poetica

martedì 11 settembre 2012


FORTEZZA EUROPA

La senti la puzza di morte
nel legno fradicio che geme
mentre nascondi il tuo bambino
dai fendenti roventi del sole?

E la voce della speranza, la senti
tacere sotto l'incedere dell'onda
con gli occhi di mille arrivederci
spalancati come fiori di terrore?

Il mare ormai muro di fortezza
è fonte inesauribile di dolore
e cancella la tua storia mai nata
nel cimitero liquido dei senzanome

Chi mai piangerà il tuo natale?
a chi toccherà scrivere l'epitaffio
di questa strage dove nessuno si salva
ma tutti restano incolpevoli?

È fatto di vergogna il mare che
bisogna sopportare, che spinge
a scrivere e dolersi a leggere e soffrire
consapevoli di quanto ciò non basti

L'innocenza è affogata per sempre
nel naufragio di un'umanità dimenticata
infranta sugli scogli di Ahmetbeyli
o ingoiata dai flutti di Lampedusa

È una discarica per anime povere
fatta di rifiuti rifiutati che ancora osano
sognare, che bussano alle nostre porte
chiuse e noi, guardando nello spioncino

li lasciamo lì a bussare, e bussare
per proteggere le tasche dal cuore
fingendo di non vedere, di non sentire
dimenticando che chiudersi dentro

è come chiudersi fuori
dalla nostra stessa vita.

lunedì 10 settembre 2012

RIFIUTO

(sul degrado globale dell'essere)

Io sono un rifiuto / rifiutato dal giorno che son nato / sono il letame che compro e che produco / il futuro abortito d'un frustrato / malato d'un ego smisurato e in verità / sono quello che pretende libertà / la libertà di pisciare controvento / e di puzzare di piscio ben contento. / Io sono il desiderio prigioniero di uno sballo / sono l'alito di tomba di sciacallo / che quando danzo sul corpo stuprato della terra / danzo da solo in questa collettiva guerra. / Io sono la musica che scassa / sono la gioia maledetta / quello che spaccia merda benedetta / sono la ragione orfana del torto / quello vivo che cammina nelle scarpe rubate a suo fratello morto. / Io sono la moltitudine incazzata / un uovo marcio a girare la frittata / sono la folla in overdose di casino / quello che il peggior veleno lo mischia al miglior vino / quello dal vaffanculo pronto ma innocente / quello che urla tanto poi non sente / quello dal verbo incapace d'ascoltare / io sono il mare in questa rabbia primitiva / sono l'onda precaria che parte e non arriva. / Io sono qui, seduto sul culo dell'abisso / in questo futuro inchiodato e crocifisso / nelle mie vene scorrono incubi & progresso / io sono il cesso, privo di vergogna e pena / quello che sparirà al premer d'un pulsante o al tirar d'una catena / io sono il nulla che si crede il tutto / quello che ascolta l'eco del suo planetario rutto.

versione audio:
http://www.youtube.com/watch?v=WzTSPlP9a-k